LEONARDO ZIZZI
Si afferma una cultura “nordica” di sport-benessere la cui pratica ha vantaggi sia diretti che indiretti sia sulla salute fisica che psichica ed un innegabile miglioramento della propria qualità della vita. A questo riguardo è fondamentale il forte potere aggregativo e di socializzazione della pratica sportiva. Si affacciano sempre di più fasce di popolazione (gli anziani, gli adulti, le donne) che, a causa dei loro impegni familiari e lavorativi, privilegiano, forme di partecipazione allo sport senza rigidi momenti organizzativi. Tra queste categorie di popolazione vi sono anche parecchi individui con buona capacità di spesa che dà loro la possibilità di auto-organizzare il proprio tempo libero anche in funzione di viaggi/spostamenti che permettano la pratica di sport in ambienti naturali (vela, sub, equitazione, trekking, golf ecc.) Aumenta l’attività sportiva all’aperto con sport che sono praticabili in maniera autonoma e senza particolari strutture sportive organizzate ((jogging, cicloturismo e mountain bike, beach volley, ecc.) così come al chiuso si è diffusa tantissimo, soprattutto tra le donne, la pratica del fitness. L’offerta di fitness con la “libertà” di pratica in qualsiasi orario della giornata ha sostituito la pratica più rigida e organizzata di altre attività sportive ed ha loro eroso quote importanti di mercato.
A tal proposito vi è stato un colpevole ritardo delle organizzazioni storiche dello sport (CONI e FSN) che non hanno saputo adattarsi tempestivamente al cambiamento (ad esempio diversificando i propri servizi e investendo sulla qualità delle strutture e delle risorse umane dedicate). Aumentano le modalità spontanee di pratica sportiva “fai da te”, quindi al di fuori di organizzazioni rigidamente codificate. Hanno sempre più successo le kermesse ed i momenti aggregativi di incontro sportivo (podistiche, biciclettate, sport in strada ecc.) dove, pur se organizzati, questi momenti offrono libera pratica con momenti di incontro. La forte motivazione a trascorrere ore del proprio tempo libero in ambienti naturali (parchi, fiumi, montagne, ecc.) ha fatto in modo di far riscoprire i luoghi all’aria aperta. I dati della più recente ricerca di Asso sport-Sita Nielsen sulla pratica sportiva in Italia (1997), vedono sette attività sportive con una radice di tipo ambientale tra le prime dieci discipline sportive per diffusione. I luoghi di pratica sono sempre più luoghi di incontro e socializzazione anche in risposta ai ritmi della società. I nuovi layout degli impianti sportivi prevedono infatti maggiori percentuali di superficie dedicata ai servizi complementari (le club-house, gli spazi comuni per la visione di incontri in pay per view, la ristorazione, ecc.) e di cura alla persona proprio come luoghi che agevolano gli incontri (e di business gestionale)
Leonardo Zizzi