Avvicinamento allo sport per diversamente abili

Organizzazione di momenti di formazione, per l’apprendimento delle discipline della polisportiva, attraverso sessioni dedicate, con l’ausilio della assistenza degli Oss e educatori professionisti

Integrazione ed inclusione

Momenti di incontro dedicati alla integrazione sociale tra diversamente abili e normodotati. Momenti dove esperti di comunicazione del settore possano formare le persone con pregiudizio, alla completa tolleranza e convivialità insieme ai diversamente abili

Assistenza Socio-Sanitaria

Tramite la Comunità di Valle o opportune cooperative, implementare un servizio di accoglienza, sorveglianza, dedicato ai minori o ai ragazzi speciali. Questo servizio potrebbe avere diversi livelli di implementazione, tali da poter permettere le seguenti situazioni. Servizio di sorveglianza e/o cura personale ai minori o diversamente abili per le famiglie che volessero passare qualche ora di sport, o eseguire escursioni particolari, o che debbano gestire emergenze improvvise.

I giovani e gli anni d’argento

Le opportunità

La fascia giovanile che va dall’asilo fino alla maturità è quella maggiormente esposta alle tipiche minacce sociali di quella età; bullismo, alcolismo, e dipendenza da stupefacenti.

Le esigenze

Sono quelle di creare un’ambiente capace di formare e proteggere dalle sopra citate insidie le giovani generazioni, e per quanto possibile, riuscire tramite le discipline sportive a creare un gruppo forte, coeso e solidale, pronto al comune sostentamento reciproco. In questo, polo scontato che l’educazione al rispetto delle regole sportive, assieme a tutti i valori sociali positivi che ne vengono a traino. La polisportiva diventerebbe un sicuro punto di aggregazione, sia per i gruppi appartenenti alle diverse generazioni, sia per l’interscambio culturale tra le stesse, risolvendo in parte il fenomeno della solitudine per gli anziani, e la sorveglianza territoriale per quanto riguarda le problematiche giovanili come il consumo di alcool e degli stupefacenti, predicando, grazie alla pratica sportiva, la cultura della salute, della non violenza di qualsiasi genere, la lotta alle disuguaglianze e alla discriminazione. L’impianto sportivo è anche da considerarsi come ausilio, alle attività scolastiche, negli ambiti della educazione civile, della educazione motoria e alla educazione dei valori agonistici, attraverso l’organizzazione di minitornei.

Aggregazione sociale

Si viene da sorridere sentir parlare di aggregazione sociale, in un momento in cui il boom della comunicazione sociale via rete, è stato seguito da un elemento “fissante” come quello della recente pandemia, che grazie ai periodi di look down, ha quasi cementificato se non sdoganato, la necessità di interloquire solo a distanza, senza l’apporto del contatto umano, di quel componente empatico, necessario ad un vero scambio di sensazioni, opinioni e sentimenti, e perché no anche di una sana competizione sportiva. Fin dalle scuole primarie si tende ad estendere l’orario scolastico in alcune attività pomeridiane con lo scopo di aumentare il periodo di contatto tra i bambini. Questo aspetto è stato sopraffatto durante quei mesi dove è stato necessario usare il sistema della didattica a distanza, dove i bambini sono stati sottoposti ad un sistema formativo alquanto poco umano. Al di fuori di questo periodo sono stati organizzati piccoli momenti di incontro, catechesi, feste, momenti ludici o informativi, per sopperire alla mancanza dovuta a quanto sopra riportato. Per definire a tondo il panorama, oggi i ragazzi in periodo scolare, impegnano la settimana con attività scolastiche ed extra scolastiche di formazione, qualcuno riesce a dedicare tempo allo sport, ma comunque molto c’è ancora da lavorare per creare luoghi e momenti di aggregazione sia tra le generazioni di egual età, sia momenti di intermix, dove poter trasmettere conoscenza, valori ed esperienze tra le varie fasce di età. Problemi simili li possiamo riscontrare anche in quella generazione che compone la terza età. Oggi si è evidentemente spostato in avanti quel limite dove la persona anziana è costretta a vivere il fine vita in attrezzature come le RSA, grazie alle migliorate prospettive di vita, dovute alla maggior qualità della nutrizione dedicata, alla maggior informazione sulle attività motorie, alla ricerca farmacologica, e alla maggior sensibilizzazione degli enti pubblici che hanno potenziato i servizi geriatrici. Esiste poi anche l’aspetto del contatto umano, e per ricollegarci al capoverso delle giovani generazioni, la necessità di avere momenti di aggregazione, creati anche tramite i momenti sportivi organizzati nel nostro polo sportivo.

Aggregazione sostentamento controllo

A livello locale la polisportiva diventerebbe sicuramente un punto di aggregazione sia per la popolazione giovanile sia per quella senior, entrambe potenzialmente avvicinabili ad una delle discipline sportive presenti. Lo sport è una marcia in più nel corso della vita, da tanto a livello di benefici ed aspetti formativi; lo sport aiuta a risolvere situazioni, a essere sempre pronto ad affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature. Interessante quello che scrive il CONI sul Bilancio di sostenibilità 2016: “Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione. Inoltre, svolge un ruolo sociale fondamentale in quanto strumento di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo”. Nella consapevolezza di tale valore, il CONI si impegna affinché la pratica sportiva sia sempre più diffusa soprattutto tra i giovani, garantendo il diritto allo sport nelle aree territoriali più disagiate sviluppando e consolidando partnership con istituzioni pubbliche e organizzazioni private che garantiscono la sostenibilità economica delle iniziative di carattere sociale. Lo Sport è importante per la società, per i bambini, ragazzi, adulti, anziani. È una scuola di vita, si imparano regole. Si impara a stare con gli altri per condividere e contribuire a obiettivi comuni difficili, sfidanti ma raggiungibili. Interessante quello che viene riportato su Sport e migrazione anche sul libro bianco. Utilizzare il potenziale dello sport per l’inclusione sociale, l’integrazione e le pari opportunità. Lo sport contribuisce in modo significativo alla coesione economica e sociale e a una società più integrata. Tutti i componenti della società dovrebbero avere accesso allo sport: occorre pertanto tener conto delle esigenze specifiche e della situazione dei gruppi meno rappresentati, nonché del ruolo particolare che lo sport può avere per i giovani, le persone con disabilità e quanti provengono da contesti sfavoriti. Lo sport può anche facilitare l’integrazione nella società dei migranti e delle persone d’origine straniera, e sostenere il dialogo interculturale. Lo sport promuove un senso comune di appartenenza e partecipazione e può quindi essere anche un importante strumento d’integrazione degli immigrati. Per questo, è importante mettere a disposizione spazi per lo sport e sostenere le attività relative allo sport, affinché immigrati e società di accoglienza possano interagire positivamente. La Commissione ritiene possibile sfruttare meglio il potenziale dello sport come strumento per l’inclusione sociale nelle politiche, nelle azioni e nei programmi dell’Unione europea e degli Stati membri. Ciò vale anche per il contributo dello sport alla creazione di posti di lavoro e alla crescita e alla ripresa economica, in particolare nelle zone svantaggiate. Le attività sportive senza scopo di lucro che contribuiscono alla coesione sociale e all’inserimento sociale delle categorie vulnerabili possono essere considerate servizi sociali d’interesse generale.

Lo sport promuove il benessere fisico e sociale e va inteso non solo come performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche come incentivo all’aggregazione sociale, strumento di prevenzione e promozione della salute. Sul libro bianco della COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (Bruxelles, 11.7.2007) è riportato che: “Lo sport ha una forte attrattiva per i cittadini europei, la maggioranza dei quali pratica con regolarità un’attività sportiva. Esso è anche fonte di valori importanti come lo spirito di gruppo, la solidarietà, la tolleranza e la correttezza e contribuisce così allo sviluppo e alla realizzazione personali. Lo sport inoltre promuove il contributo attivo dei cittadini dell’UE alla società, aiutando in tal modo a rafforzare la cittadinanza attiva. Gli atleti devono sperimentare di far parte di una rete sociale, di avere una base sicura di riferimento che si occupa e si preoccupa per loro, per il loro benessere e per la loro miglior performance individuale e di squadra, senza pretese impossibili e senza pressioni incalzanti. Ancora su sport e solidarietà il libro bianco: “La partecipazione a una squadra, principi come la correttezza, l’osservanza delle regole del gioco, il rispetto degli altri, la solidarietà e la disciplina rafforzano la cittadinanza attiva, e lo stesso si può dire dell’organizzazione dello sport a livello amatoriale, che si basa su società senza fini di lucro e sul volontariato. Il volontariato nelle organizzazioni sportive fornisce molte occasioni di istruzione non formale, che devono essere riconosciute e potenziate. Lo sport inoltre offre ai giovani possibilità interessanti di impegno e partecipazione alla società, e può aiutarli a rimanere lontani dal crimine.   

Matteo SIMONE http://www.psicologiadellosport.net

 

Per i giovani

Nel concreto creare un ambiente ricreativo dove i giovani possano praticare o seguire gli sport contemplati nel progetto, in un ambiente sano e sorvegliato. Diffusione e formazione sportiva sia nei regolamenti delle discipline sia nei valori sportivi che ne derivano. Creazione di una grande famiglia che affianchi gli enti preposti alla crescita e alla educazione delle nuove generazioni.

Per gli anni d’argento

Creare un ambiente tranquillo, sicuro, rispettoso delle esigenze della terza età, un momento di incontro tra domanda e offerta di compagnia, e di avvicinamento agli sport compatibili alle varie situazioni motorie.

Tenere lontano i giovani dalla droga e i senior dall’alcool e dalla solitudine è una attività sociale da non sottovalutare. Diffondere la cultura sportiva e dare una possibilità che non sia lo sci e il calcio, aprirebbe a molte possibilità di crescita sociale e autostima personale. Creare un punto di aggregazione sorvegliato con efficacia e discrezione, è utile, sia per la fascia di età dei giovani, che possono crescere in un’ambiente “pulito” e colmo dei migliori valori legati alla cultura dello sport, sia per coloro che hanno i capelli grigi, in cerca di svago, di compagnia, potenziali portatori sani della locale cultura.